Come raccontiamo ai ragazzi delle scuole medie il fenomeno dei richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza ?
Sono queste le principali domande che si sono poste l’Avv. Massimo Millesoli e la sua equipe di volontari dell'Associazione My Lawyer.
“insieme ad educatori, avvocati, operatori dell’accoglienza, mediatori culturali, abbiamo voluto realizzare uno strumento di comunicazione efficace delle ragioni per cui migliaia di uomini e donne lasciano il proprio Paese di origine, rischiando la vita, attraversando deserti e mari, subendo mille privazioni e maltrattamenti fisici e psichici per giungere nelle nostre coste.”
Con questa motivazione alla base è stato realizzato il gioco 4LIFE; uno Gioco di ruolo concepito in modo da assegnare un ruolo attivo ai ragazzi che vengono messi in condizione, attraverso il meccanismo del viaggio, di rivivere, la condizione del rifugiato, dell’immigrato, del minore costretto a fuggire dalla propria terra verso luoghi sconosciuti.
La scelta del titolo 4Life, perché sono 4 le vite in gioco; 4Life anche per l’assonanza con for life “per la vita”, perché attraverso il gioco, si prova a far comprendere ai giovani partecipanti tutti i rischi affrontati dai profughi per raggiungere le nostre coste.
Partendo da 4 diversi Paesi (Pakistan – Nigeria – Somalia – Eritrea) con 4 diversi motivi di persecuzione (politico – religioso – sfruttamento – etnico) i ragazzi coinvolti dovranno raggiungere la Sicilia rivivendo le tante difficoltà che i profughi affrontano nel loro viaggio.
I partecipanti sono divisi in 4 gruppi, ciascuno rappresenta uno dei 4 protagonisti del gioco che si sviluppa su un Tabellone multimediale proiettato con l’ausilio di un videoproiettore.
Per aiutare i giovani partecipanti ad immedesimarsi nel ruolo, è stato predisposto un tabellone multimediale che proietta, tappa dopo tappa, gli spostamenti dei 4 protagonisti introducendo filmati, musica e foto pertinenti alla tappa da affrontare.
Si tratta di un vero e proprio viaggio a tappe, nel corso del quale il ragazzo vive, simulatamente e solo per gioco, l’esperienza dell’immigrazione forzata.
Un viaggio che prende avvio dall’assunzione dell’identità di uno dei 4 personaggi proposti, per concludersi con l’arrivo in Italia.
11 tappe dividono Lamin – Ibrahim – Fara ed Eve dal loro sogno di costruire una nuova vita con più diritti e maggiore dignità.
L’esperienza dello Scuola Lab - 4life è stata già portata nelle scuole medie inferiori e superiori di diversi comuni siciliani.
Al termine del laboratorio ai ragazzi viene affidato un compito importante, quello di raccontare ai propri familiari ed ai propri amici la loro esperienza, l’esperienza dei giovani migranti di cui hanno vestito i panni per qualche ora.
I Dirigenti, gli insegnanti ed anche i genitori hanno avuto modo di ringraziarci per l’esperienza fatta vivere ai giovanissimi allievi coinvolti, i quali sono rimasti favorevolmente incuriositi dal fenomeno ripromettendosi di approfondirlo grazie all’aiuto degli insegnanti e del materiale informativo messo a disposizione sul sito dell'Associazione My lawyer.
Il Laboratorio prevede una prima giornata di preparazione mediante la realizzazione di un Confronto/dibattito sui temi delle migrazioni moderne, dei progetti di accoglienza e integrazione attivi in Italia a vantaggio dei migranti, delle opportunità socio-culturali connesse a società multiculturali. L’incontro, animato e coordinato da professionisti del settore, sarà l’occasione per presentare alcune testimonianze degli stessi ospiti dei progetti del SAI, immagini e video clip di attività svolte presso i progetti SAI. Il confronto si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i giovani all’accoglienza e all’inclusione sociale degli stranieri.
Una seconda giornata sarà dedicata al gioco di ruolo, 4Life, un role-play durante il quale viene raccontata agli studenti partecipanti la storia dei tanti profughi che arrivano nelle coste siciliane, in fuga da guerre, persecuzioni e miseria, alla ricerca di un futuro migliore di quello che li avrebbe attesi nel loro Paese di origine. Il gioco ripercorrerà alcune delle difficoltà che i profughi devono affrontare nel loro viaggio di speranza, attraverso il gioco, si prova a far comprendere ai giovani partecipanti tutti i rischi affrontati dai profughi per raggiungere le nostre coste.
L’attività di animazione viene svolta dai volontari dell’Associazione, con il contributo di alcuni professionisti (Avvocati, Psicologi, Mediatori culturali) e soprattutto con il coinvolgimento dei Rifugiati o richiedenti protezione internazionale ospiti del Progetto SAI che saranno coinvolti nelle attività ludico-didattiche previste dal Laboratorio.