Nuove Limitazioni alla Cittadinanza Italiana per i nati all’Estero: Ecco Cosa Cambia
Con il Decreto-Legge n. 36 del 28 marzo 2025, il Governo italiano ha introdotto modifiche significative alle norme sulla cittadinanza, con l’obiettivo di limitare il riconoscimento automatico della cittadinanza italiana ai nati all’estero. Le nuove disposizioni, motivate da esigenze di sicurezza nazionale e dalla necessità di garantire vincoli effettivi con l’Italia, rappresentano una svolta rispetto alla precedente legislazione.
Le Principali Novità
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Fine della Cittadinanza Automatica
Chi è nato all’estero e possiede un’altra cittadinanza non acquisirà più automaticamente la cittadinanza italiana, a meno che non ricorra una delle seguenti condizioni:-
Domanda presentata entro il 27 marzo 2025 (con documentazione completa).
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Accertamento giudiziale avviato entro la stessa data.
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Un genitore o adottante cittadino è nato in Italia.
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Un genitore o adottante cittadino ha risieduto in Italia per almeno due anni consecutivi prima della nascita o adozione del figlio.
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Un ascendente di primo grado (nonno/a) è nato in Italia.
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Restrizioni alle Prove nei Procedimenti Giudiziari
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Nei casi di controversie sull’accertamento della cittadinanza, non saranno ammessi giuramenti o prove testimoniali.
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Spetterà al richiedente dimostrare l’assenza di cause che impediscano l’acquisto o comportino la perdita della cittadinanza.
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Motivazioni del Decreto
Il Governo ha giustificato l’intervento citando:-
La crescita esponenziale di cittadini italiani residenti all’estero, spesso privi di legami concreti con l’Italia.
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I potenziali rischi per la sicurezza nazionale, legati anche all’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea e allo Spazio Schengen.
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La necessità di evitare un afflusso incontrollato di domande, che potrebbe paralizzare gli uffici consolari e i comuni.
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Eccezioni e Casi Pregressi
Le nuove regole non si applicano a:
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Chi ha già ottenuto il riconoscimento della cittadinanza prima del 27 marzo 2025.
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Le controversie giudiziarie o procedimenti amministrativi già avviati alla stessa data.
Prossimi Passi
Il decreto, entrato in vigore il 29 marzo 2025, dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni. Intanto, si attendono reazioni dalla diaspora italiana e dalle istituzioni europee, con possibili ricorsi per violazione dei diritti dei cittadini UE.
Fonte: Gazzetta Ufficiale n. 73 del 28-3-2025