Nel giorno di Natale 2025 è emersa la notizia di un grave naufragio avvenuto al largo delle coste libiche, lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Un’imbarcazione partita dalla Libia con a bordo oltre cento persone è scomparsa in mare durante la traversata verso l’Europa. Il bilancio, secondo le informazioni raccolte da reti umanitarie, è drammatico: almeno 116 persone hanno perso la vita, con un solo sopravvissuto.
L’imbarcazione sarebbe partita nei giorni precedenti da una località costiera della Libia. Durante la navigazione sono stati lanciati allarmi di soccorso, ma non risulta che siano intervenute tempestivamente operazioni di salvataggio. L’unico sopravvissuto è stato recuperato successivamente da pescatori tunisini.
Questo ennesimo naufragio conferma quanto la rotta del Mediterraneo centrale resti una delle più pericolose al mondo per le persone migranti e richiedenti asilo.
La tragedia avvenuta nei giorni di Natale si inserisce in un quadro più ampio di morti e dispersi in mare che continua a segnare le politiche migratorie europee. La mancanza di canali di ingresso sicuri e legali costringe migliaia di persone ad affidarsi a viaggi estremamente rischiosi, spesso su imbarcazioni inadatte alla navigazione.
Ogni naufragio rappresenta non solo una perdita di vite umane, ma anche un fallimento collettivo nella tutela dei diritti fondamentali.
L’Associazione My Lawyer esprime profondo cordoglio per le vittime e ribadisce la necessità di politiche migratorie fondate sul rispetto della dignità umana, del diritto alla vita e del diritto alla protezione internazionale.
Continueremo a monitorare quanto accaduto e a lavorare per offrire informazione e assistenza legale alle persone migranti, promuovendo una maggiore consapevolezza su quanto avviene alle frontiere dell’Europa.
Parlare di queste tragedie, anche nei giorni di festa, significa rifiutare l’indifferenza e riconoscere che dietro ogni numero ci sono persone, storie e diritti che non possono essere ignorati.
