In occasione del millesimo giorno dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, l'Agenzia dell'Unione Europea per l'Asilo (EUAA) ha pubblicato un'analisi comparativa che esamina come le corti nazionali abbiano influenzato l'interpretazione dei criteri di ammissibilità per la protezione temporanea, secondo la Direttiva sulla Protezione Temporanea. Questo studio rivela il ruolo cruciale delle giurisdizioni nazionali nel definire quali cittadini di paesi terzi possano beneficiare di tale protezione.
La Direttiva sulla Protezione Temporanea è stata attivata per la prima volta il 4 marzo 2022, a seguito della proposta della Commissione Europea, in risposta all'afflusso massiccio di persone provenienti dall'Ucraina. Con oltre 4,4 milioni di ucraini che cercano rifugio nell'UE, le decisioni del Consiglio dell'UE hanno lasciato margini di interpretazione che le corti nazionali hanno dovuto chiarire.
Una delle questioni chiave affrontate dalle corti riguarda la residenza in Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022. I tribunali in Austria e Belgio hanno stabilito che un'assenza temporanea dall'Ucraina, coincidente con l'inizio dell'invasione, non dovrebbe pregiudicare il rispetto del requisito di residenza previsto dalla Direttiva.
Un altro aspetto significativo riguarda i movimenti secondari dei beneficiari della protezione temporanea. Le corti in Svizzera hanno ribadito che i beneficiari non possono usufruire simultaneamente della protezione temporanea in più di un paese dell'UE+, sostenendo i rifiuti delle autorità nazionali verso chi tentava di farlo.
Per quanto concerne l'ammissibilità dei cittadini di paesi terzi non ucraini, le corti in Austria, Francia e Ungheria hanno confermato i rifiuti di protezione temporanea per alcuni richiedenti asilo e individui apolidi. Tuttavia, un tribunale belga ha ribaltato un rifiuto nei confronti di un residente permanente in Ucraina, basandosi sull'impossibilità di un ritorno sicuro e duraturo.
L'esclusione dalla protezione temporanea e l'interazione con le procedure d'asilo sono stati altri temi trattati. Le corti in Bulgaria e Islanda hanno deciso di sospendere le procedure d'asilo fino alla scadenza della protezione temporanea, mentre una corte olandese ha stabilito che le domande d'asilo devono essere esaminate entro i limiti di tempo previsti dalla Direttiva sulle Procedure d'Asilo riformulata.
Con l'estensione della Direttiva sulla Protezione Temporanea fino a marzo 2026, grazie alle decisioni del Consiglio dell'UE, gli individui idonei possono continuare a beneficiare di questa misura protettiva nell'Unione Europea. Questo complesso quadro giuridico evidenzia l'importanza delle decisioni giudiziarie nazionali nel garantire una corretta applicazione delle norme europee.